giovedì 26 gennaio 2012

sui libri elettronici digitali interattivi

Secondo me raccontare sta anche nell'assumersi la responsabilità di sollevare il lettore dal compito di fare scelte che competono al narratore, all'autore come padrone della storia, chi vuol fare il falegname se il cliente vuole prefabbricati personalizzabili? Gli si dice caro cliente, vai all'Ikea. Se non ti piace come cucino vai a mangiare da tua nonna. Questo dice un artista, che sia cuoco falegname disegnatore che non fa caricature ai turisti in piazza duomo, che non cerca di capire cos'è che tira di più in omaggio alla cultura pop. E infatti torniamo alla questione della narrativa come intrattenimento, del mecenate pubblico inteso non come Stato o SPA ma come target del marketing, dove il padrone della storia non è più chi la fa ma chi la consuma. L'interattività è uno dei tanti strumenti di democratizzazione del processo creativo che diventa produttivo, con uomini robot, attori virtuali, realtà astratta e idealizzata che se non combacia col mondo allora è colpa del mondo, che va cambiato. L'uomo spiritualmente castrato che non più ha nemmeno il potere di raccontare la storia che vuole, dall'inizio alla fine, assumendosi il rischio di piacere solo a se stesso e accettando le avversità, ma deve aumentare i gusti disponibili, diversificare l'offerta per aumentare le quote di mercato, essere del tutto schiavo di una passione che diventa lavoro. Se fare arte diventa vincere il premio prodotto dell'anno, il detersivo preferito dalle donne dai 20 ai 60, la cucina più amata dagli italiani, il re del brivido, la campionessa delle risate, il cinepanettone, allora tanto vale che vado alla catena di montaggio, 40 ore settimanali alle 5 ho finito e vado a farmi una birra con gli amici al circolo dopolavoro, faccio il tifo per la squadra del pallone, prendo ferie malattia tredicesima e pensione e quando esce un libro nuovo penso che non lo leggerei comunque ma se qualcuno mi chiede com'è il libro dirò che fa schifo perché l'autore ha la faccia da pirla e non l'ho mai visto da fazio, oppure che è fantastico perché l'autore ama i cani e lotta per l'ambiente e scrive in un modo semplice e chiaro con storie d'amore che potrebbe essere uno di noi.

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